Codice Etico
Antichità e Cristianesimo si basa sul lavoro svolto dal Comitato di Etica delle Pubblicazioni (COPE), dal Directory of Open Access Journals (DOAJ), dall’Associazione degli Editori Accademici di Accesso Aperto (OASPA) e dall’Associazione Mondiale degli Editori Medici (WAME) per l’identificazione dei principi di trasparenza e delle migliori pratiche per le pubblicazioni accademiche, ai fini dell’elaborazione del proprio codice etico.
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Sito web: Il sito web della nostra rivista intende riflettere l’attività svolta nella sua gestione editoriale, cercando la migliore selezione possibile dei manoscritti ricevuti e senza includere informazioni che possano trarre in inganno lettori e autori. Il nostro sito include una dichiarazione di obiettivi e ambito e definisce chiaramente il pubblico destinatario e le principali aree di interesse. Nell’intestazione del sito web sono chiaramente visibili e accessibili gli ISSN cartaceo ed elettronico.
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Nome della rivista: Antichità e Cristianesimo è un nome unico, sufficientemente riconosciuto dalla comunità scientifica internazionale e non suscettibile di essere confuso con quello di altre riviste.
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Processo di revisione tra pari: Il sistema di selezione e valutazione dei manoscritti utilizzato è la revisione doppio cieco tra pari. Questo sistema segue i procedimenti abituali dell’editoria scientifica periodica. Ogni articolo della sezione "dottrina" è revisionato da due valutatori, garantendo l’anonimato sia degli autori che dei revisori. Questo processo è chiaramente descritto sul sito web e nella gestione dell’invio dei manoscritti, e in nessun caso si garantiscono tempi brevi di revisione e pubblicazione.
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Proprietà e gestione: I diritti patrimoniali dei contenuti pubblicati appartengono al Servizio Pubblicazioni dell’Università di Murcia, come indicato nella sezione invii del sito web della rivista.
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Organo di governo: Antichità e Cristianesimo dispone di un comitato editoriale composto da una Redazione, un Consiglio di Redazione e un Comitato Scientifico e Consultivo formati da esperti nazionali e internazionali riconosciuti nei settori coperti dalla rivista. In ogni momento si cercherà di garantire un’equa distribuzione di genere negli organi di governo e di promuoverne l’internazionalizzazione. Sono indicati i nomi completi e le affiliazioni degli editori, così come i contatti della rivista.
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Diritti d’autore e licenze: La politica sui diritti d’autore è chiaramente indicata nelle linee guida per gli autori e nella politica di accesso aperto della rivista. Il titolare dei diritti d’autore sarà nominato in tutti gli articoli pubblicati. In tale documento si specifica chiaramente che gli autori possono depositare le versioni finali accettate o copie degli articoli pubblicati in archivi terzi, secondo i principi della Scienza Aperta.
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Tasse per gli autori: Antichità e Cristianesimo è una rivista ad accesso aperto "diamante", senza costi di invio né di pubblicazione (NO-APC), né alcuna tassa per l’accesso ai contenuti. La rivista aderisce pienamente al paradigma della Scienza Aperta e ha firmato il Manifesto sulla Scienza Aperta come bene pubblico globale: accesso aperto non commerciale, approvato al Vertice di Toluca del 2023.
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Procedura per la segnalazione e il trattamento delle irregolarità nella ricerca: Il comitato editoriale adotterà misure ragionevoli per identificare ed evitare la pubblicazione di lavori in cui si siano verificate irregolarità nella ricerca, tra cui plagio, manipolazione delle citazioni, falsificazione/fabbricazione di dati e uso improprio dell’Intelligenza Artificiale nella redazione del manoscritto. Qualora si venga a conoscenza di un’accusa di cattiva condotta relativa a un articolo pubblicato, si applicheranno le linee guida COPE, valutando il rifiuto del manoscritto o l’eventuale ritiro dell’articolo già pubblicato, se necessario.
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Set di dati: In linea con la Scienza Aperta, Antichità e Cristianesimo promuove il deposito dei set di dati di ricerca, coerentemente con tutte le politiche, i mandati e le iniziative che riconoscono il valore della condivisione e del riutilizzo dei dati scientifici. A tale scopo, è stata creata una collezione in DIGITUM, il deposito istituzionale dell’Università di Murcia, per l’archiviazione dei dati associati agli articoli pubblicati. Gli autori possono anche depositare tali dati in altri archivi tematici o generali.
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Calendario delle pubblicazioni: Antichità e Cristianesimo informa chiaramente della periodicità annuale della rivista, secondo la modalità di “numero aperto”.
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Accesso: L’accesso a tutti i contenuti della rivista è libero e gratuito.
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Archivio: Tutte le riviste pubblicate dall’Università di Murcia sono conservate nel deposito istituzionale DIGITUM per finalità di preservazione digitale.
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Fonti di finanziamento: Antichità e Cristianesimo non riceve alcun finanziamento economico. Il sito web è fornito dal Servizio Pubblicazioni dell’Università.
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Pubblicità: Antichità e Cristianesimo diffonde l’apertura e la chiusura di ciascun numero attraverso le principali mailing list tematiche del settore. Dispone inoltre di profili sui social network Facebook e Academia.edu per la promozione degli articoli pubblicati.
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Di seguito presentiamo in dettaglio il nostro codice etico in base al profilo delle persone coinvolte nel processo di redazione e pubblicazione dei lavori in Antigüedad y Cristianismo.
Per gli autori
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I testi inviati devono essere il risultato di una ricerca originale e inedita. Devono includere i dati utilizzati e una discussione obiettiva dei risultati. È necessario fornire informazioni sufficienti per permettere a qualsiasi specialista di verificare la ricerca e confermare o confutare le interpretazioni.
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Gli autori devono rispettare le norme di presentazione e citare correttamente le fonti o le frasi prese da altri lavori pubblicati. In caso di materiale grafico (figure, foto, mappe, ecc.), va indicata la provenienza e, se necessario, allegare le autorizzazioni alla riproduzione. Si deve evitare una suddivisione artificiosa del lavoro in più articoli.
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Gli autori devono garantire l’originalità dei propri lavori, che non duplicano altri precedentemente pubblicati, compresi i propri, e che i dati e le conclusioni non siano stati copiati, falsificati o manipolati. I diritti d’autore restano agli autori, che concedono alla rivista solo il diritto di prima pubblicazione. Il plagio, la pubblicazione multipla o ridondante e la falsificazione dei dati costituiscono gravi illeciti scientifici.
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Non devono essere inviati testi già sottoposti ad altre riviste. È ammesso pubblicare un lavoro ampliato da una nota o abstract di convegno, purché citato e sostanzialmente modificato. Sono ammesse pubblicazioni secondarie se destinate a un pubblico diverso. Queste condizioni devono essere chiaramente indicate e la fonte originale citata.
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L’autore di riferimento deve garantire il riconoscimento di tutti coloro che hanno contribuito significativamente alla ricerca. Tutti gli autori condividono la responsabilità. L’autore di contatto è l’unico responsabile della comunicazione con la rivista e deve assicurarsi che tutti gli autori abbiano approvato la versione finale. Si deve evitare l’attribuzione fittizia o gratuita della paternità. Altre collaborazioni vanno riconosciute in una nota e va indicato brevemente il contributo di ciascun membro.
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Tutte le pubblicazioni che hanno influenzato la ricerca devono essere citate. L’uso scorretto delle fonti è considerato plagio. Le informazioni ottenute in via confidenziale possono essere usate solo con autorizzazione scritta.
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Se un autore scopre un errore grave, deve informare la rivista per correggere, ritirare o rettificare l’articolo. Se l’errore è individuato dalla redazione, l’autore deve dimostrare la correttezza del lavoro.
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L’articolo originale deve essere accompagnato, se del caso, da una dichiarazione di eventuali legami commerciali, finanziari o personali e da tutte le fonti di finanziamento. Tali informazioni saranno pubblicate.
- Gli autori e le autrici devono valutare in modo esplicito la pertinenza di includere un’analisi delle variabili sesso e/o genere nelle loro ricerche, integrandola, quando pertinente, nella progettazione dello studio, nell’impostazione metodologica, nella presentazione dei risultati, nella discussione e nell’esposizione delle limitazioni; tale analisi deve giustificare sin dalla fase iniziale la rilevanza teorica e metodologica di queste variabili, descrivere i criteri di raccolta e trattamento dei dati che ne consentano la considerazione, presentare i risultati in forma disaggregata quando opportuno ed esaminare criticamente il significato delle eventuali differenze osservate, così come le restrizioni derivanti dalla loro assenza o insufficienza; allo stesso modo, è stabilito che le conclusioni dei lavori devono tenere esplicitamente conto dell’esistenza o dell’assenza di differenze legate al sesso e/o al genere e della loro rilevanza per l’interpretazione complessiva dei risultati e per future linee di ricerca.
Agli Editori.
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Tutti i membri del Comitato Editoriale sono responsabili dei contenuti pubblicati e, pertanto, è loro dovere garantirne la qualità scientifica, prevenire pratiche scorrette nella pubblicazione e gestire l’editing dei contributi ricevuti entro tempi ragionevoli. Tale responsabilità implica il rigoroso rispetto dei seguenti principi:
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La rivista accetterà contributi originali sull’Antichità Tarda in qualsiasi disciplina da essa contemplata, nonché recensioni di libri.
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I manoscritti inviati devono rispettare le norme editoriali per l’invio degli originali, che sono rese pubbliche e specificate nelle Norme di Pubblicazione.
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Il comitato editoriale garantirà la pubblicazione di un numero annuale e l’accesso gratuito e illimitato a tutti i contenuti dal momento della loro pubblicazione online. La pubblicazione e l’elaborazione editoriale non comporteranno alcun costo per gli autori.
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Le opinioni e i dati contenuti in ogni articolo sono di esclusiva responsabilità degli autori. La rivista non si assume alcuna responsabilità per la credibilità o l’autenticità dei testi pubblicati.
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Il comitato editoriale agirà con imparzialità nella gestione dei contributi ricevuti e rispetterà l’indipendenza intellettuale degli autori, riconoscendo loro il diritto di replica in caso di valutazione negativa. Non saranno esclusi i lavori che presentano risultati insoddisfacenti ottenuti in altri contesti.
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I membri del comitato editoriale sono tenuti a mantenere la riservatezza sui testi ricevuti e sul loro contenuto fino alla loro accettazione o rifiuto. Solo allora potranno essere resi noti il titolo e la paternità.
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Nessun membro del Comitato di Redazione potrà utilizzare per le proprie ricerche dati, argomentazioni o interpretazioni contenute in lavori inediti, salvo consenso esplicito e scritto da parte dell’autore o degli autori.
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Il Comitato di Redazione si assicurerà che i contributi di ricerca ricevuti siano valutati da almeno due specialisti esterni alla materia (revisori anonimi), che ne determineranno l’accettazione o il rifiuto per la pubblicazione. Il processo di revisione dovrà essere equo, imparziale e svolgersi in un tempo ragionevole, non superiore a sei mesi. La valutazione consisterà in un questionario e in una relazione dettagliata. Qualora una delle due valutazioni sia negativa, sarà richiesta una terza opinione.
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Il comitato editoriale vigilerà in particolare sull’originalità dei contributi, incaricando i revisori di individuare casi di plagio, pubblicazioni ridondanti, nonché dati falsificati o manipolati.
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Il comitato editoriale valorizzerà e ringrazierà i revisori che avranno collaborato alla valutazione dei contributi ricevuti. Inoltre, promuoverà il riconoscimento, da parte delle autorità accademiche, dell’attività di revisione come parte integrante del processo scientifico e cesserà la collaborazione con chi fornisce valutazioni di scarsa qualità, scorrette, irrispettose o consegnate fuori termine.
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La responsabilità di accettare o rifiutare un contributo per la pubblicazione ricade sulla Direzione e sulla Direzione Aggiunta, che dovranno attenersi alle relazioni elaborate dal Comitato di Redazione. Tali relazioni dovranno fondare il loro parere sulla qualità, originalità e chiarezza del testo. Il comitato editoriale potrà rifiutare direttamente i lavori che presentano difetti formali evidenti, inadeguatezza agli obiettivi scientifici o tematici della rivista, o prove di frode scientifica, il tutto da comunicare agli autori.
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Il comitato editoriale si riserva il diritto di ritirare contributi già pubblicati qualora si accerti successivamente la loro inaffidabilità, sia a causa di errori involontari che di frodi o cattive pratiche scientifiche: fabbricazione, manipolazione o copia di dati, plagio, pubblicazione ridondante o duplicata, omissione di fonti, utilizzo di contenuti senza autorizzazione o senza giustificazione, ecc. Se solo una parte del contributo presenta errori, questi potranno essere corretti con una nota editoriale o un’errata corrige. In caso di doppia pubblicazione, si determinerà quale versione sia valida in base alla data di ricezione. In caso di conflitto, la rivista chiederà agli autori spiegazioni e prove, e prenderà una decisione finale fondata su tali elementi. La rivista pubblicherà obbligatoriamente la notizia del ritiro, con indicazione delle ragioni, per distinguere l’errore involontario dalla mala fede. La revoca sarà notificata agli autori e alle istituzioni di appartenenza. La decisione sarà presa il prima possibile, affinché l’articolo non venga citato. I testi ritirati saranno conservati con un chiaro avviso che ne indichi la natura. Prima del ritiro definitivo, la rivista potrà pubblicare una notifica di irregolarità, che resterà visibile fino al ritiro o alla revoca formale dell’articolo.
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Il Direttore della rivista è responsabile della corretta applicazione delle norme che regolano il funzionamento del comitato editoriale e deve garantire che i membri ne siano a conoscenza. Inoltre, egli ha il compito di promuovere e rappresentare pubblicamente e legalmente la rivista in diversi contesti, proporre e sostenere miglioramenti, sollecitare la collaborazione di specialisti, effettuare una prima valutazione dei testi ricevuti, redigere editoriali, recensioni, commenti, notizie, ecc., e coordinare il Comitato Editoriale.
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Si configura un conflitto di interessi quando l’autore di un contributo è un membro del comitato editoriale, ha una relazione personale o professionale diretta con i suoi membri, oppure è strettamente legato alle loro ricerche passate o presenti. In tali casi, il soggetto coinvolto dovrà astenersi dal partecipare al processo di valutazione.
Ai revisori
Le persone che partecipano al processo di revisione svolgono un ruolo essenziale nel garantire la qualità della pubblicazione. Assistono gli organi della rivista nelle decisioni editoriali e aiutano gli autori a migliorare i propri articoli.
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I revisori devono considerare il lavoro da esaminare come un documento riservato fino alla pubblicazione, sia durante che dopo il processo di revisione. In nessun caso devono divulgare o utilizzare le informazioni, i dettagli, gli argomenti o le interpretazioni contenute nel testo a proprio vantaggio o a vantaggio di terzi, né per danneggiare altre persone. Solo in casi eccezionali possono chiedere il parere di altri specialisti, informandone la Direzione della rivista.
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I revisori devono valutare oggettivamente la qualità complessiva del lavoro, ovvero le informazioni alla base dell’ipotesi di ricerca, i dati teorici ed empirici e la loro interpretazione, senza trascurare la presentazione e la stesura del testo. Devono esprimere critiche puntuali, in modo obiettivo e costruttivo. I giudizi devono essere ben argomentati, evitando toni ostili e rispettando l’indipendenza intellettuale dell’autore. Devono inoltre segnalare alla Direzione eventuali somiglianze sostanziali tra il lavoro esaminato e altri articoli già pubblicati o in corso di valutazione presso un’altra rivista (pubblicazione ridondante o duplicata). Allo stesso modo, devono evidenziare contenuti plagiati, falsificati, inventati o manipolati.
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I revisori devono svolgere i propri compiti con tempestività e consegnare il rapporto entro il termine concordato. Devono inoltre informare la Direzione il prima possibile se non si ritengono in grado di valutare il lavoro o se non sono in grado di rispettare la scadenza.
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I revisori devono verificare che la bibliografia rilevante sull’argomento sia correttamente citata, suggerendo l’eliminazione di riferimenti superflui o ridondanti o l’aggiunta di altri non citati.
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I revisori devono rifiutare la valutazione di un lavoro qualora abbiano un rapporto professionale o personale con l’autore, o se qualsiasi altra persona coinvolta possa influenzare il loro giudizio. Possono sorgere conflitti di interesse anche se il lavoro in valutazione è strettamente connesso alla ricerca in corso o già pubblicata dal revisore. In questi casi, in caso di dubbio, devono rinunciare all’incarico e restituire il lavoro alla rivista, motivando la propria decisione.
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I revisori devono verificare con rigore che i manoscritti sottoposti a valutazione includano un trattamento adeguato e metodologicamente solido delle variabili sesso e/o genere. Tale compito di valutazione implica, in primo luogo, controllare se lo studio presenti un’analisi disaggregata per sesso e/o genere quando la natura dei dati lo richiede o quando la loro considerazione risulta rilevante per la comprensione dei fenomeni indagati. Allo stesso modo, occorre esaminare se le autrici e gli autori abbiano affrontato esplicitamente la pertinenza di tali variabili nelle diverse fasi del lavoro scientifico, affinché la loro corretta considerazione sia riflessa nel rapporto di valutazione, indicando sia i punti di forza sia le lacune riscontrate, con l’obiettivo di contribuire alla qualità, esaustività e responsabilità scientifica del manoscritto.
Politica editoriale sull’uguaglianza di genere e sul linguaggio inclusivo e non sessista
Uguaglianza di genere
La rivista Antigüedad y Cristianismo intende applicare una politica di parità di genere attuando le seguenti misure:
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Superare il 40% di presenza femminile nel Comitato Editoriale e nei processi di valutazione esterna.
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Includere il nome completo degli autori e delle autrici nei lavori pubblicati.
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Raccomandare l’uso di un linguaggio inclusivo negli articoli presentati alla rivista, in conformità con la Real Academia Española.
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Assumere un impegno concreto per un linguaggio inclusivo e neutro nella rivista.
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Esprimere il desiderio esplicito di migliorare questo aspetto fino a raggiungere la parità ed eliminare il tetto di cristallo che limita la partecipazione femminile nelle diverse fasi del processo di produzione e diffusione della conoscenza.
Linguaggio inclusivo e non sessista
Antigüedad y Cristianismo raccomanda alle autrici e agli autori degli articoli l’uso di un linguaggio inclusivo e non sessista, in linea con la promozione della parità di genere nella scienza sostenuta dall’agenda dello Spazio Europeo della Ricerca (ERA) per il periodo 2022–2024, in particolare con l’azione n. 5: “Promuovere la parità di genere e favorire l’inclusione”.
Comprendiamo che non tutti i testi offrono la stessa facilità nell’adattare determinate formule linguistiche alle esigenze di un linguaggio inclusivo. Siamo inoltre consapevoli che la promozione della parità di genere va oltre gli aspetti puramente morfologici della lingua. Tuttavia, condividiamo quanto affermato nella Guida per un linguaggio non sessista (UAM, 2019), secondo la quale la lingua dispone di risorse e meccanismi sufficienti per esprimere ciò che si desidera comunicare, per cui “chi produce il messaggio può scegliere tra diverse forme per esprimersi in modo inclusivo e non sessista, facendo della lingua uno strumento di cambiamento” (p. 9).
Per ulteriori informazioni, si consiglia la lettura delle linee guida sull’uso del linguaggio inclusivo dell’American Psychological Association (APA):
https://apastyle.apa.org/style-grammar-guidelines/bias-free-languageAntigüedad y Cristianismo ritiene che un piccolo sforzo nella scrittura possa rappresentare un passo importante verso una società più equa. La comunicazione scientifica non dovrebbe rimanere ai margini dei processi di trasformazione sociale che la rendono possibile.
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