Il diritto di morire tra autodeterminazione terapeutica, trasformazione della sovranità e rifiuto sociale della morte

Autores/as

DOI: https://doi.org/10.6018/bioderecho.372911
Palabras clave: autodeterminazione, eutanasia, aiuto al suicidio, diritto alla salute, libertà

Resumen

L'articolo analizza la recente ordinanza della Corte costirtuzionale italiana, la n. 207 del 2018, che apre allsa legittimità costituzionale, in determinate circostanze, dell'aiuto al suicidio, letta come indicativa di una generale e recente tendenza volta a dare accoglimento a queste forme di autodeterminazione in un numero sempre crescente di paesi. Sulla base di questo presupposto, l'articolo cerca di comprendere se questa sempre più diffusa richiesta di un diritto di morire si fondi su motivazioni più complesse che affondano le loro radici nelle modificazioni delle forme del potere nelle società occidentali. Un potere sempre più rivolto alla regolazione delle vite delle persone trova infatti nella morte un ambito privo di interesse, e può pertanto agevolmente riconoscere un diritto di morire. Infine si domanda se questo nuovo diritto di autodeterminazione sia effettivamente in grado di incidere in modo sensibile sull'aspetto più crudele del morire nella società contemporanea che è rappresentato dalla solitudine del morente, relegato negli ospedali e allontanato dai luoghi degli affetti.

 

 

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Publicado
30-06-2020
Cómo citar
Iannello, C. (2020). Il diritto di morire tra autodeterminazione terapeutica, trasformazione della sovranità e rifiuto sociale della morte. Bioderecho.es, (9), 22 págs. https://doi.org/10.6018/bioderecho.372911